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Non più soli nelle ferite: ad Ariccia impariamo l’arte dell’accoglienza

Al via oggi pomeriggio il Convegno Nazionale ISF 2025 (12-14 dicembre). Con Don Roberto Roveran, Fra Marco Vianelli e i vertici della Famiglia Paolina per riscoprire che la fragilità non è una colpa, ma un luogo di incontro.

C’è una parola che spesso ci spaventa, che cerchiamo di nascondere sotto il tappeto della nostra routine o dietro la facciata della famiglia perfetta. Questa parola è “fragilità”. Eppure, è proprio da quella crepa che entra la luce. Da oggi pomeriggio, 12 dicembre 2025, e fino a domenica 14, alla Casa Divin Maestro di Ariccia, l’Istituto Santa Famiglia ha scelto di non distogliere più lo sguardo, di fermarsi e di guardare in faccia la realtà per quella che è, non per come vorremmo che fosse.

La bussola di Amoris Laetitia

Il Convegno Nazionale 2025 che si apre in queste ore è un cambio di passo decisivo. Il tema scelto, “Tutti siamo fragili e figli di Dio”, è una dichiarazione di intenti coraggiosa. Per troppo tempo, di fronte a coppie separate, divorziate o unite in seconde nozze, la risposta è stata il silenzio, o talvolta il giudizio. Oggi, seguendo la bussola dell’Amoris Laetitia, proviamo a trasformare quel giudizio in una sedia vuota da riempire alla nostra tavola. Il documento di Papa Francesco ci invita a smettere di cercare la perfezione astratta per abbracciare la vita concreta, passando dalla logica dell’esclusione a quella dell’integrazione.

Le domande che aprono il cammino

A guidarci in questo cambio di rotta è Don Roberto Roveran, Delegato Provinciale ISF Italia. È lui che oggi alle 16.30 aprirà i lavori ponendo sul tavolo non risposte preconfezionate, ma le domande necessarie: “Cosa abbiamo detto finora? Qual è il nostro atteggiamento?”. Con la sua provocazione, Don Roberto ci invita a uscire dalla zona di comfort per diventare quell'”ospedale da campo” capace di curare chi è ferito, ricordandoci che nessuno deve sentirsi escluso dall’abbraccio della Chiesa.

Tra visione e vita vissuta

Su questa strada avremo guide d’eccezione che uniranno la visione pastorale alla concretezza dell’esperienza. Il cuore formativo di oggi sarà affidato a Fra Marco Vianelli, Responsabile dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, la cui relazione darà sostanza teologica a questo percorso.
Ma la teoria ha bisogno di carne e sangue: per questo, domani mattina, il testimone passerà a Don Franco Lanzolla, Responsabile dell’Ufficio Pastorale della Famiglia della Diocesi di Bari. A lui il compito di portare le “esperienze a confronto”, aiutandoci a capire come si accoglie la vulnerabilità non sui libri, ma nella vita quotidiana delle nostre comunità.

L’abbraccio della Famiglia Paolina

Non saremo soli in questo viaggio: l’intero evento è sostenuto dai vertici della nostra Congregazione. Già da stasera, la Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Don Roberto Ponti, Superiore Provinciale della Società San Paolo in Italia, a testimoniare la vicinanza dell’istituzione. Domenica, a chiudere i lavori e a rilanciarci verso il futuro con la Messa conclusiva, sarà Don Domenico Soliman, Superiore Generale della Società San Paolo. Una presenza corale che conferma l’urgenza e l’importanza di questo tema per tutti noi.

Una finestra aperta sul mondo

Ma la volontà di accogliere non può avere confini fisici. Sappiamo che la comunione va oltre le distanze geografiche. Per questo, abbiamo deciso di abbattere idealmente le pareti della sala conferenze: i momenti salienti di queste tre giornate saranno trasmessi in diretta sui Canali Social dell’Istituto Santa Famiglia Italia (Facebook, Telegram, YouTube). È un modo per dire a ciascuno di voi, ovunque si trovi, che è parte integrante di questa riflessione.

Essere ad Ariccia oggi, in presenza o connessi attraverso uno schermo, significa accettare la sfida di ricucire gli strappi. È tempo di deporre le armi del pregiudizio per abbracciare uno sguardo compassionevole che ci rende tutti più umani, e per questo, più vicini a Dio.

Il cantiere è aperto. Buon cammino a tutti noi.

Programma del Convegno qui

 

Équipe Comunicazione
Istituto Santa Famiglia

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