Don Stefano Lamera
Don Stefano Lamera
Don Stefano nasce a Bariano, in provincia di Bergamo, il 26 dicembre 1912 da genitori piccoli coltivatori agricoli. Sin da ragazzo coltiva il desiderio di diventare sacerdote e lo diviene il 18 dicembre 1937 quale membro della Società San Paolo, istituto religioso che don Giacomo Alberione ha fondato nel 1914 per l’annuncio del Vangelo con i moderni mezzi di comunicazione sociale.
Don Stefano è chiamato subito dal Fondatore, con il quale è in profonda sintonia e amicizia, a svolgere diversi incarichi relativi all’editoria paolina insieme al servizio dell’autorità. In particolare cura per diversi anni la rubrica con i lettori di Famiglia cristiana “Il Padre risponde” sotto il nome di padre Atanasio. Sono molte le persone che scrivono e sui temi più diversi ma lui risponde sempre con un’attenzione particolarmente paterna offrendo luce, conforto e speranza.
Negli anni sessanta don Alberione lo nomina a seguire l’Istituto Gesù Sacerdote, istituzione secolare composta da presbiteri diocesani che si consacrano nella spiritualità e apostolato paolino. Nel 1972 viene incaricato di accompagnare anche l’Istituto Santa Famiglia, voluto dal Fondatore per coniugi desiderosi di vivere la consacrazione secondo il loro stato matrimoniale. Per le coppie e le famiglie don Stefano spende le sue migliori energie in un arco di 25 anni sollecitando gli sposi ad “adottare” i presbiteri e questi ad accompagnare le coppie alla santificazione. Quale uomo di preghiera, maestro di vita e paolino autentico si prodiga con profondo slancio apostolico alla formazione, accompagnamento e discernimento di sacerdoti, religiose e coppie incarnando lo spirito dell’apostolo Paolo nel farsi tutto a tutti.
Don Stefano muore il 1° giugno 1997 alla veneranda età di 84 anni. Poco prima aveva avviato l’Associazione Ancilla Domini per donne laiche consacrate che si impegnano a pregare e ad aiutare i presbiteri diocesani nelle parrocchie. Per lui si sta avviando la causa di beatificazione.
Tra le tante testimonianze ecco il ricordo di un Vescovo:
Don Stefano mi propose di far parte dell’Istituto Gesù Sacerdote. Di fronte alla mia perplessità di non trovare motivi per l’adesione essendo già sacerdote e vescovo, egli più volte mi spiegò l’originalità della scelta alberioniana che non modificava lo status canonico, ma lo rafforzava dal di dentro. In breve, mi fece firmare il modulo da lui scritto. E non ho avuto motivi per rimpiangere questa decisione maturata proprio con don Stefano.
Naturalmente le occasioni di incontri si moltiplicarono per ritiri, esercizi spirituali, riunioni nella casa romana dell’Istituto in circonvallazione Appia. Egli era sempre l’animatore e la guida. Frequentandolo di più ero stupito del suo rapporto confidenziale con don Alberione e anche della profonda conoscenza critica che aveva dell’ambiente curiale. Non gli sfuggiva niente, ma aveva una serenità e una disponibilità che gli facilitavano le relazioni. L’ho ammirato come sacerdote paolino, e sono convinto di una straordinaria grazia a lui concessa dal Signore per quel suo ministero.
Ed ecco il ricordo di una coppia:
Don Stefano per noi è stato come un padre spirituale, in quanto ha guidato la nostra coppia a intraprendere una vita spirituale che mancava, insegnandoci a pregare insieme ai nostri figli, a partecipare alla santa Messa, a fare l’Adorazione a Gesù Eucaristia una volta alla settimana, pregando per noi, per il nostro gruppo, per tutti. E ad aver fiducia in Dio.
Secondo noi don Stefano ha vissuto la fedeltà assoluta al carisma paolino, insieme alla preghiera assidua e fiduciosa a Gesù Maestro Via, Verità e Vita, fonte d’ispirazione per consigliare famiglie e sacerdoti. E aveva una grande devozione a Maria, Regina degli Apostoli.
Ha incarnato san Paolo nel farsi tutto a tutti. E l’ansia del beato Giacomo Alberione di portare Gesù Cristo a tutti, nel «fare la carità della Verità».