La Conversione di Paolo: un faro di unità
La Conversione di Saulo (o di san Paolo), affresco di Michelangelo Buonarroti – Cappella Paolina in Vaticano, di Sailko (2017), da Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0
25 Gennaio 2025
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Un fariseo zelante, Saulo, accecato da una luce sulla via di Damasco. Così nacque Paolo, l’Apostolo. Oggi, la Chiesa celebra questa conversione. Un evento che cambiò il corso del cristianesimo. Da persecutore a discepolo, da Saulo a Paolo.
Un cambiamento radicale
Una storia di radicale trasformazione, di uno spirito che si apre a una verità più grande. Paolo, non solo abbandonò le sue certezze, ma rese la sua stessa esperienza di conversione la base del suo insegnamento. La sua figura è ancora oggi un punto di riferimento per chi cerca un senso in un mondo spesso confuso.
L’eredità di Paolo
La Famiglia Paolina si ispira a lui, un “modello” vivente. “Non abbiamo eletto noi San Paolo”, diceva Don Giacomo Alberione, Fondatore della Famiglia Paolina, “è lui che ha eletto e chiamato noi”. Il suo esempio è un invito, prosegue, “vuole che facciamo quello che egli farebbe se oggi vivesse”: amare Dio e il prossimo, senza riserve.
Nata per portare avanti il messaggio di Gesù, mediato da San Paolo, la Famiglia Paolina, sente forte la sua eco. Si ispira alla sua “forma”, alla sua dedizione. Utilizza tutti i mezzi possibili, anche quelli moderni, per diffondere il Vangelo.
Un invito all’unità
La festa di oggi, al termine della Settimana per l’Unità dei Cristiani, non è casuale. La conversione di Paolo è un invito a superare le divisioni, a ritrovare la strada dell’unità, anche nella diversità. Una chiamata a cercare la luce anche nel buio, a scegliere l’amore, sempre. La sua storia è un monito: possiamo sempre cambiare… basta volerlo!
Équipe Comunicazione
Istituto Santa Famiglia

