“Ho sempre amato una struggente raccolta di dieci poesie, scritte da Cesare Pavese tra l’11 marzo e il 10 aprile 1950. “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, s’intitola. Oggi, pensando a quanto ho vissuto e a quanto desidero fare, animato da un incalzante senso di restituzione, posso dire a mia volta: “Verrà la vita e avrà e i suoi occhi”, includendo in quello sguardo Dio, chi mi è stato accanto e quanti riuscirò a raggiungere con la mia povera voce. Con questo piccolo libro, a partire dalla mia esperienza di malato di Covid e dalla mia vicinanza alla morte, ma soprattutto dalla voglia di rinascere, provo a offrirti alcuni spunti per guardare nuovamente con fiducia il futuro. Alla luce di quanto diceva Madeleine Delbrêl: “L’importante è nascere per bene in ogni morire”. Buona lettura! Derio OliveroPer comprendere quanto sta accadendo in momenti di crisi personale e sociale, occorre fare i conti con il mistero del male e del dolore innocente. Ma per affrontare e superare la pandemia e le sue conseguenze è necessario uno sguardo che giudichi adeguatamente i segni dei tempi e li interpreti nell’orizzonte della speranza cristiana. È quanto propongono in questi fitti dialoghi don Luigi Maria Epicoco, il più apprezzato autore di spiritualità degli ultimi anni, e lo scrittore Saverio Gaeta, noto per i suoi approfondimenti sulla mistica e sulle manifestazioni mariane. Senza negare nessuna delle grandi domande che credenti e non credenti si sono poste in questi mesi, Epicoco e Gaeta affrontano temi come quello del male innocente, delle rivelazioni e dei segreti, della fine dei tempi, della speranza cristiana; ma anche temi caldi come la partecipazione all’Eucarestia, il senso dell’eroismo quotidiano, il valore della fede e della preghiera, il senso della comunità e della modernità. Ne scaturisce una prospettiva di fede che offre spiragli di luce nell’apparente buio dei nostri giorni, un faro per quanti già vivono l’esperienza cristiana, ma anche una sfida in positivo per quanti ancora ne sono lontaniPrendendo spunto dai temi e dai problemi con cui ci confrontiamo ogni giorno, attraverso la lettura di autori prediletti come Spinoza e Montaigne, Augias ricollega il presente al passato e alle cause che l’hanno provocato, rendendo più comprensibile e meno ansioso l’orizzonte degli eventi. «Viviamo anni rivoluzionari in cui scompaiono abitudini consolidate, canoni politici, riferimenti culturali ed etici che a lungo hanno dato fisionomia alla nostra civiltà. Innovazioni scientifiche e tecnologiche inimmaginabili fino a pochi decenni fa hanno reso possibili e anzi banali risultati e capacità smisurate; i cambiamenti si succedono con vertiginosa velocità trasformando non solo il nostro mondo fisico e virtuale, ma la psicologia delle nuove generazioni – secondo alcune diagnosi la loro stessa stessa antropologia -, e comunque introducendo nuovi modi di vivere, e nuove epidemie […] Proprio perché siamo nel mezzo di una bufera, è ancora più importante avere consapevolezza e memoria del percorso che ci ha portato fin qui. Dovendoci attrezzare per sopravvivere in quanto Sapiens, è utile conservare quanto più si possa di un sapere che contiene insegnamenti fondamentali quale che sia il tipo di comunicazione e di convivenza che nel prossimo futuro ci aspetta […] La memoria del passato serve a mettere i fatti in prospettiva, tracciare un percorso, individuare le cause e i loro effetti, fornire – quando è possibile – un punto d’orientamento. Non c’è futuro, luminoso o obbligato che sia, che ci salvi dal dovere di trasmettere il passato, prima che tutto finisca travolto da un nuovo mondo, come presto o tardi certamente avverrà».Una vivace riflessione sul rapporto di coppia e sulle dinamiche (affettive, erotiche, spirituali) dell’amore alla luce della Parola di Dio. Vengono toccati anche temi delicati come il rapporto intimo, la convivenza, il divorzio, la fecondazione assistita, la paternità e la maternità con un linguaggio efficace e diretto, ma sempre profondo e simbolico per aiutare la riflessione personale e comunitaria.L’innamoramento, la passione, la seduzione, la sessualità, la genitorialità, la fedeltà, il tradimento, la fede? Paolo Curtaz torna ad affrontare il tema della coppia e della famiglia a partire dalla Parola di Dio. Uno sport estremo o un sentimento fugace? L’Amore è il bene più ricercato, desiderato, sofferto. Ma anche il più banalizzato, commercializzato, bistrattato. Paolo Curtaz, con la sua capacità di coniugare vita reale e riflessione biblica, affronta in questo volume il tema dell’amore e della coppia. E lo fa con una straordinaria capacità di rivolgersi a ogni lettore: alle coppie di innamorati come a quelle deluse e stanche, a chi ha trovato “l’anima gemella” e a chi l’ha appena persa. Un libro che scava nel tesoro della Parola di Dio, restituendo alle pagine della Bibbia la provocatoria vitalità originale e intrecciandole con storie reali in cui tutti si riconosceranno. Uno sguardo lucido sulla realtà di oggi, in cui l’amore è spesso degradato ad attività ludica o idealizzato come un sogno impossibile, per dire – al contrario – che è una sfida esigente, estrema, ma fatta su misura per l’essere umano, perché viene direttamente dal suo “inventore”, Dio.